Articoli correlati
Come prendere le decisioni all’interno di un’organizzazione.
- Alberto Viotto
- 18/04/2014
- 0
Nelle organizzazioni un aspetto molto difficile da valutare riguarda i processi decisionali. Sia nel caso di decisori singoli che nel caso di gruppi, prendere la decisione corretta è molto complesso. La definizione del problema, le alternative, la modalità di valutazione, i limiti e gli errori dei decisori, ci spingono verso decisioni non sempre ottimali.
In un precedente post avevo parlato della razionalità nelle decisioni (Processo di vendita e razionalità nelle decisioni: La Teoria del Prospetto – https://culturainimpresa.wordpress.com/2014/03/16/processo-di-vendita-e-razionalita-nelle-decisioni-la-teoria-del-prospetto/). L’argomento dei modelli decisionali è però molto vasto, a partire da Paul Wasserman (Decision Making: An annotated bibliography, 1958) e W.J. Gore (A bibliographic essay on decision making, 1959), ci sono stati diversi tentativi di costruirne una panoramica completa (http://dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/49226/theoriesofdecisi00ande.pdf?s).
S.P.E.A.K.I.N.G. (elementi, convenzioni e codici legati alla comunicazione orale).
- Alberto Viotto
- 29/06/2015
- 0
Che cos’è la comunicazione?
Un processo mediante il quale un emittente stabilisce una relazione con un destinatario, per scambiare conoscenze, convinzioni, emozioni, intenzioni utilizzando un sistema di segni.
Il messaggio però viaggia sempre e contemporaneamente su più canali, coinvolgendo contemporaneamente più sensi e servendosi contemporaneamente di linguaggi e codici diversi e complessi. Questa complessità ci fa capire che in una comunicazione la codifica e la decodifica non sono mai completamente coincidenti (come nel gioco del telefono senza fili). La distanza tra l’intenzione dell’emittente e la decodifica del ricevente viene amplificata quando codici e modalità non sono completamente condivisi.
Qual’è il costo nascosto della disoccupazione ?
- Alberto Viotto
- 09/05/2014
- 0
In questo periodo di crisi l’aumento della disoccupazione è un fenomeno che viene trattato spesso. Vengono però presi in considerazione solo gli effetti economici della mancanza di lavoro sugli individui.
Il problema è solo economico o ci sono altri risvolti che stiamo evitando di vedere ?
Il modello deprivazione latente di Jahoda suggerisce che l’occupazione abbia effetti psicologici positivi sull’individuo e la sua mancanza provoca effetti negativi su vari fronti.