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La teoria dei fattori igienici e motivanti di Herzberg (Soddisfazione e motivazione nel luogo di lavoro)

Herzberg nel 1959 pubblicò uno studio dove analizzava le risposte dei lavoratori su sentimenti positivi e negativi nell’ambito dell’ambiente lavorativo.

Secondo le sue ricerche i principali fattori che portavano a sentimenti positivi riguardavano il lavoro in se, mentre quelli negativi erano più legati all’ambiente lavorativo.

Locus of Control e Motivazione

Le persone con Locus of Control esterno sono convinte che gli eventi esterni abbiano una forte influenza sulla loro vita professionale e personale. L’influenza di fortuna, fattori imponderabili, altre persone, viene percepita come la causa maggiore delle cose che capitano. Viceversa, le persone con Locus of Control interno hanno la convinzione di poter influenzare gli eventi che li riguardano.

S.P.E.A.K.I.N.G. (elementi, convenzioni e codici legati alla comunicazione orale).

Che cos’è la comunicazione?

Un processo mediante il quale un emittente stabilisce una relazione con un destinatario, per scambiare conoscenze, convinzioni, emozioni, intenzioni utilizzando un sistema di segni.

Il messaggio però viaggia sempre e contemporaneamente su più canali, coinvolgendo contemporaneamente più sensi e servendosi contemporaneamente di linguaggi e codici diversi e complessi. Questa complessità ci fa capire che in una comunicazione la codifica e la decodifica non sono mai completamente coincidenti (come nel gioco del telefono senza fili). La distanza tra l’intenzione dell’emittente e la decodifica del ricevente viene amplificata quando codici e modalità non sono completamente condivisi.

Un percorso per definire e raggiungere obiettivi ambiziosi

Come ti vedi tra 5/10 anni? Questa è una di quelle domande che a volte si sentono nei colloqui di selezione. Ovviamente in quel contesto è completamente inutile e il nostro intervistatore non si aspetta una vera risposta alla domanda. A livello personale è però molto più sensata: quali sono i nostri obiettivi a lungo termine ? Come raggiungerli? Quali sono gli ostacoli? Quanto sono importanti per noi?

Il lavoro, la quotidianità, i mezzi di informazione, tendono a spingerci verso un modello in cui focalizzare i nostri sforzi per obiettivi a breve termine. Raggiunti però questi obiettivi senza che questi facciano parte di un percorso più significativo, ci ritroviamo ad esserci mossi senza una direzione precisa. Definire obiettivi in funzione di quello che si vuole essere ci permette di essere molto più coerenti. Questo tipo di approccio ci spinge a confrontarci con obiettivi ambiziosi, aumentare la sensazione di avere nostra vita sotto controllo ed essere più motivati nelle nostre azioni.

Come possiamo definire obiettivi a lungo termine?

Qual’è il costo nascosto della disoccupazione ?

In questo periodo di crisi l’aumento della disoccupazione è un fenomeno che viene trattato spesso. Vengono però presi in considerazione solo gli effetti economici della mancanza di lavoro sugli individui.

Il problema è solo economico o ci sono altri risvolti che stiamo evitando di vedere ?

Il modello deprivazione latente di Jahoda suggerisce che l’occupazione abbia effetti psicologici positivi sull’individuo e la sua mancanza provoca effetti negativi su vari fronti.

Come prendere le decisioni all’interno di un’organizzazione.

Nelle organizzazioni un aspetto molto difficile da valutare riguarda i processi decisionali. Sia nel caso di decisori singoli che nel caso di gruppi, prendere la decisione corretta è molto complesso. La definizione del problema, le alternative, la modalità di valutazione, i limiti e gli errori dei decisori, ci spingono verso decisioni non sempre ottimali.

In un precedente post avevo parlato della razionalità nelle decisioni (Processo di vendita e razionalità nelle decisioni: La Teoria del Prospetto – https://culturainimpresa.wordpress.com/2014/03/16/processo-di-vendita-e-razionalita-nelle-decisioni-la-teoria-del-prospetto/). L’argomento dei modelli decisionali è però molto vasto, a partire da Paul Wasserman (Decision Making: An annotated bibliography, 1958) e W.J. Gore (A bibliographic essay on decision making, 1959), ci sono stati diversi tentativi di costruirne una panoramica completa (http://dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/49226/theoriesofdecisi00ande.pdf?s).